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Letture davanti al camino: Il principe della nebbia

novembre21

Ben venga l’inverno, se abbiamo occasione di ritagliarci uno spazio del weekend per un buon libro.

Il principe della nebbia di Carlos Ruiz Zafón si addice alla perfezione al grigiore invernale. Consiglio, in abbinamento, castagne e vin brulé.

il-principe-della-nebbia

Da Wikipedia:

La storia è ambientata nel 1943, nel periodo della seconda guerra mondiale, quando la famiglia Carver decide di trasferirsi in una piccola cittadina di mare, per sfuggire ai bombardamenti. I precedenti proprietari della casa in cui andranno ad abitare, i signori Fleishmann, scomparvero anni addietro in seguito ad un incidente di cui nessuno sa le cause. Già dal primo giorno uno dei figli dei Carver, Max, si accorge di alcune inspiegabili stranezze che avvengono da quelle parti, soprattutto in seguito alla conoscenza di un giardino pieno di statue inquietanti, dietro la loro casa. Max fa presto amicizia con un ragazzo del posto, Roland. Il solitario nonno adottivo di Roland (Victor Kray) è il guardiano del faro che troneggia sulla cittadina. Max, il suo nuovo amico e Alicia (la sorella maggiore di Max) cercano di scoprire i segreti del posto e faticosamente scoprono dell’esistenza, molti anni prima, di un uomo molto strano che si faceva chiamare “Dottor Cain”. Egli prometteva di realizzare qualunque desiderio, in cambio di obbedienza assoluta; fu proprio il signor Fleishmann ad esprimere uno di questi desideri, promettendo in cambio la vita del suo primo figlio…

Paraboline – la natura divina delle piccole cose

aprile28

 parabola [pa-rà-bo-la] s.f.

Breve racconto che desume dalla natura o dalla vita un insegnamento religioso o morale

Il diminutivo del titolo è un voto di rispetto alla definizione ufficiale di parabola, ma i racconti brevi che compongono questo libro ne rispecchiano perfettamente l’intento.

copertina

Seduto in un Paradiso dove il tempo è fisso nella simultaneità, Dio china lo sguardo su ordinarie vicende che hanno per protagoniste tutte le forme animate e inanimate della creazione. Una moltitudine di spunti di dialogo fra terreno e divino, dove Dio stesso – sorprendentemente umano – si scopre a imparare dal frutto del suo intento creativo. Oggetti, piante e animali si fanno allegoria di virtù e di colpe, pur lasciando che sia il lettore a indovinare il passaggio dal piano di lettura novellistico all’occasione di una riflessione.

Il linguaggio adottato è quello semplice della fiaba, con largo uso del discorso diretto per dare voce ai protagonisti, piuttosto che al narratore onnisciente.

Un valore aggiunto al testo è la sua stessa ispirazione: Alfredo Villa ha intrapreso e concluso la stesura di Paraboline in brevissimo tempo, con un’urgenza espressiva dove, improvvisamente, ogni pensiero, ogni accadimento, diventava spunto per nuove righe da scrivere. Uno dei numerosi effetti prorompenti del suo incontro con un prete di campagna, Don Luigi, le cui parole: “Serio o non serio, bello o brutto, ricco o povero, Dio ti ama per quello che sei. Perciò ringrazia e canta” gli avrebbero cambiato la vita per sempre.

In vendita qui, in formato rilegato o ebook.

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